I prossimi due appuntamenti della rubrica saranno dedicati ai collegamenti tra componenti audio, nello specifico cavi e connettori. Nel tip di oggi ci soffermeremo sui cavi:

Se per molti i cavi servono solo ed esclusivamente a collegare un componente ad un altro, considerandoli semplici fili elettrici, per gli audiofili giocano un ruolo fondamentale alla pari delle componenti da questi collegate.

Cavi  

Come possiamo capire quando un cavo è migliore dell'altro? La risposta è più semplice di quanto immaginiate: quando questi non hanno un loro suono proprio ovvero non sono in grado di influenzare in qualche modo il suono riprodotto da un sistema.

Dovrebbero essere quindi dei "componenti tra i componenti", un oggetto totalmente passivo che collega un apparecchio all’altro senza modificare il suono del sistema. Il discorso vale naturalmente per tutti i componenti: amplificatori, giradischi, ecc...


E' quindi facile intuire che il cavo “perfetto” assolutamente passivo è difficile da progettare e costruire.

Come possiamo capire quando un cavo influenza il suono?

Uno degli esempi più evidenti è l'influenza sul Fattore di Smorzamento di un amplificatore, ovvero l’espressione numerica della sua abilità nel controllare il movimento degli altoparlanti di un diffusore: tutti gli altoparlanti usati nei diffusori hanno una massa. Più è grossa la massa, maggiore è l’inerzia che deriva dalle accelerazioni (positive e negative) che sono effettuati per seguire il segnale audio inviato all’altoparlante dall’amplificatore. Per il calcolo del fattore di smorzamento dell’amplificatore, il valore che deve essere usato come dato dell’impedenza d’uscita effettiva dell’amplificatore è il risultato della somma dell’impedenza d’uscita dell’amplificatore con la resistenza del cavo per diffusori.

Utilizzando semplicemente l'orecchio, cavi a buon mercato o di cattiva qualità comportano un suono del basso molle o incontrollabile.

Sfatiamo - e ribaltiamo - quindi un luogo comune: non sono solo i prodotti di alta fedeltà a trarre beneficio da un buon cavo. Gli amplificatori economici ad esempio tendono ad avere dei fattori di smorzamento bassi. Un buon cavo ne innalzerebbe il valore. In proporzione potrebbe  quindi essere di grande aiuto più ad un componente di fascia bassa che non ad uno di fascia alta.

Ciò che differenzia i cavi di buona qualità rispetto ad altri non accuratamente progettati e costruiti, è che le aziende migliori progettano attentamente ciascuno dei loro cavi per ottenere una minore resistenza, capacitanza ed induttanza possibile.

Per minimizzare capacitanza e induttanza, vengono utilizzate geometrie costruttive appositamente studiate, mentre per ridurre la resistenza ci sono solo due modi: Conduttori composti da una grande quantità di metallo oppure utilizzare metallo con maggiore conduttività.

 

Le aziende che scelgono di utilizzare materiale più conduttivo,  utilizzano rame speciale di alta qualità OFHC (rame a conduttività elevata senza ossigeno al 99.99%). In alcuni cavi HI-END viene addirittura utilizzato puro rame da laboratorio da 0.9999997 (il così detto rame six-nine).

Ma al momento il metodo scelto dalla maggior parte dei costruttori di cavi per ridurre la resistenza è quello di utilizzare conduttori più spessi, o nel caso di fili intrecciati, di aumentare lo spessore del conduttore aggiungendo più fili.


Questo può causare dei problemi perché un gruppo di cavi tende ad avere maggiori deviazioni della risposta in fase alle singole frequenze. I migliori cavi che usano un elevato contenuto di metallo come conduttore per ridurre la resistenza, mantenendo sempre buone le caratteristiche di fase utilizzano un gran numero di fili di diametro relativamente piccolo, individualmente isolati e disposti in geometrie particolari.

Questi sono alcuni aspetti tecnici che tendono a dare ai cavi un loro suono e come detto all'inizio il discorso vale per tutti i componenti di un impianto Hi-Fi.

Un sistema perfetto dovrebbe riprodurre la musica cosi come è stata concepita dall'artista, senza alterazioni, distorsioni ed impoverimenti, lasciando ai nostri sensi la gioia dell'ascolto. Nello stesso tempo però non va dimenticato che la musica che ci giunge è già transitata attraverso una quantità non quantificabile di cablaggi: dai microfoni, al mixer, agli effetti, ai diffusori che hanno fatto da monitor in sala di incisione, ecc. ecc. fino a giungere nei vari formati fino alle nostre orecchie attraverso ulteriori sistemi di connessione che, inevitabilmente, hanno fatto la loro parte nel confezionare il risultato finale che ascolteremo. Quindi per il fruitore finale della musica l’importanza del cavo che connetterà i vari componenti del suo impianto rimane un elemento relativo che potrà essere valutato esclusivamente rapportando fra di loro possibili alternative, identificando infine quella che alle sue orecchie fornisce il risultato più accattivante e piacevole. 

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